Buro Belèn viene fondata da Brecht Duijf e Lenneke Langenhuijsen, che si sono incontrate alla Design Academy di Eindhoven, nei Paesi Bassi.
Dopo la laurea con lode alla Design Academy di Eindhoven, Brecht ha iniziato a lavorare come designer part-time per Forbo Flooring e successivamente per alcuni anni come designer free-lance per poi decidere di fondare la propria etichetta di abbigliamento “18-11-81″ nel 2014. Nel 2010 ha vinto un premio Classi Calvijn, nel 2012 la sua attività è stata finanziata da BKVB.
Lenneke si è laureata con lode alla Design Academy di Eindhoven con il suo progetto Wooden Textiles ed è stata tra i finalisti del Doen Material Prize nel 2011, il Green Design Competition nel 2012 e ha vinto Open Design Italia nel 2013.
Insieme, Brecht e Lenneke hanno fondato il loro studio ” Buro Belèn ” ad Amsterdam e hanno ricevuto inizialmente un sussidio dalla DOEN Foundation per “imprenditori creativi sostenibili”; attualmente insegnano alla Design Academy di Eindhoven e alla Artemis Akademie Amsterdam, alternando all’insegnamento i progetti di design.
Il progetto “Another Plaid” ha ottenuto una grande visibilità per il processo originale e altamente ecologico attraverso il quale viene realizzato: si tratta di non completare del tutto il processo di colorazione e tintura in una macchina che non è stata risciacquata, consentendo di risparmiare sia acqua che tintura.
Una singola bobina di lana sarà trasformata in un singolo plaid con il suo modello di colore unico; il plaid in lana merino mostra un grande contrasto di colore e segni chiari, incorporando una gamma di colori. Modificando quindi per astratto la prima fase del processo industriale che normalmente vede una bobina ugualmente colorata, ogni plaid varia nel disegno e nel colore; l’esterno della bobina assorbe più colore dell’interno, in particolare quando si intreccia con una trama diversa. Il risultato è poetico e molto grafico allo stesso tempo.
Brecht Duijf e Lenneke Langenhuijsen progettano quindi con materiali, allargando ed espandendo le qualità materiali di spazi, oggetti e prodotti e creando un design tangibile per il futuro. Al centro del loro approccio ci sono gli aspetti intuitivi, emotivi e fisici del design, che si traducono in prodotti e visioni che mostrano applicazioni inattese di materiale e colori, nonché rivalutazioni delle tecniche convenzionali.
Uno dei loro progetti più conosciuti è “Cambials”: un’etichetta che produce tessuti per interni naturali in legno. Tra le opere anche la stola commissionata dalla manifattura olandese CHP, in seta con una riproduzione fotografica ad altissima definizione di corpi nudi di amici e collaboratori: un capo tecnologico e romantico, non senza una sottile vena di ironia.