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Maarten Baas

Maarten Baas

Maarten Baas nasce il 19 febbraio 1978 ad Arsberg in Germania e dal 1979 cresce a Burgh-Haamstede e Hemmen situato nel sud-ovest dei Paesi Bassi; dopo il diploma di scuola superiore, studia presso la Design Academy di Eindhoven nel 1996 e durante gli studi si appassiona alla sperimentazione su materiali e tecniche per analizzare il comportamento dei materiali stessi, che lo portano alla famosa e iconica collezione “Smoke”, costituita da arredi, iconici e non, bruciati attraverso un particolare procedimento, che permette di cristallizzare le forme durante la combustione.

Nel 2005 Baas inizia a collaborare con Bas den Herder, suo partner di produzione: la maggior parte dei suoi disegni sono fatti a mano in studio “DHPH” a Hertogenbosch, nei Paesi Bassi. Nascono da questo rapporto altre importanti collezioni come ad esempio nel 2006 la “Clay Collection”: sedie, tavoli, lampade, ventilatori, tavolini, poltrone…realizzate a mano in una particolare resina colorata in massa, con un effetto finale sorprendente, quasi infantile e provvisorio, come gli oggetti in pongo dei bambini; il successo è enorme e lancia il designer sul panorama internazionale del mondo del design d’autore.

Bass diventa uno dei più influenti designer olandesi degli inizi del 21 ° secolo, ricercato da Musei, collezionisti privati e clienti esclusivi come Louis Vuitton, Swarovski, Dior, Gramercy Park Hotel, Dom Ruinart e Berluti.

Maarten Bass è spesso descritto come un “designer autore”, le sue opere si trovano ai confini tra arte e design; il suo lavoro è conosciuto come ribelle, giocoso, intellettuale, teatrale e artistico, maturando una posizione autonoma nel campo del design, variando in molteplici settori e discipline diverse: progetti concettuali, edizioni limitate, di progettazione di produzione, installazioni, spazi pubblici, architettura, interior design, progettazione del teatro e performance.
Le sue opere si trovano nelle collezioni museali più importanti, come il MoMa, Victoria & Albert Museum, Les Arts Décoratifs, San Francisco Museum of Modern Art, Die Neue Sammlung, Museo Stedelijk e Rijksmuseum, ma anche in alcune celebri collezioni private, come quelle di Brad Pitt, Kanye West, Ian Schrager e Adam Lindemann.

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