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Irma Boom

Irma Boom

Irma Boom è una graphic designer di Amsterdam, specializzata nella fabbricazione di libri: attraverso il suo uso di formati sconosciuti, materiali, colori, strutture e tipografia la designer riesce a trasformare il libro in un’esperienza visiva e tattile di grande fascino. La sua passione per i libri nasce fin da piccola e si nobilita attraverso gli studi.

Irma Boom infatti studia graphic design presso l’AKI Art Academy a Enschede e dopo la laurea lavora per cinque anni presso l’Editoria e Stampa Ufficio del Governo olandese a L’Aia, dove riesce ad arricchire le sue conoscenze teoriche con una quotidiana pratica molto intensa. Nel 1991 fonda lo studio “Irma Boom Office”, che opera a livello nazionale ed internazionale sia nel settore culturale sia in quello commerciale. Tra i suoi clienti: il Rijksmuseum di Amsterdam, Paul Fentener van Vlissingen, Inside Outside, Museo, Boijmans Van Beuningen, Zumtobel, Ferrari, Vitra internazionale, NAi Publishers, Nazioni Unite, OMA / Rem Koolhaas, Koninklijke, Tichelaar, e Camper.

Dal 1992 Boom è stata un critico alla Yale University negli Stati Uniti e tiene conferenze e workshop in tutto il mondo, essendo considerata tra le più autorevoli menti nel campo dell’editoria e della grafica d’ autore. Le sono infatti stati destinati numerosi premi per i suoi disegni dei libri ed è stato il vincitore più giovane di sempre a ricevere il prestigioso premio Gutenberg per la sua opera. Per cinque anni ha lavorato sul “2136 pagine SHV-. The Think Book”, che è stato pubblicato in inglese e cinese ed è considerato il suo capolavoro editoriale.

Il suo progetto per ‘Tessitura come metafora’ dell’artista americano Sheila Hicks è stato considerato dalla Fiera del Libro di Lipsia come‘il più bel libro al mondo’. I suoi libri sono stati esposti in numerose mostre internazionali e sono anche rappresentati nelle collezioni del Museum of Modern Art di New York. La sua collezione di carte da parati, che riprende le immagini, scansione e verticalizzate, dei continenti patrimonio dell’Unesco, sono dei veri capolavori artistici, che riprendono gli stessi concetti e lo stesso modo di lavorare e rappresentare le idee dei suoi preziosi libri.

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Nel 1938 Hans Knoll, tedesco emigrato in U.S.A. a causa delle leggi razziali, apre un piccolo laboratorio per la realizzazione di arredi per creare interni moderni e nel 1943 sposa Florence Schust, architetto e designer diplomata alla Cranbrook Academy of Art a Bloomfield Hills nel Michigan e con lei ingrandisce l’azienda, che nel 1946 diventerà la Knoll Associates, per poi trasformarsi definitivamente nel 1951 in Knoll International, nome ancora in vigore.

I due coniugi chiamano subito a disegnare per l’azienda alcuni compagni di corso di Florence Knoll come ad esempio Eero Saarinen, figlio del direttore della scuola l’architetto finlandese Eliel Saarinen, e Harry Bertoia, all’anagrafe Arieto Bertola scultore e designer di origini italiane. Tutti i soggetti coinvolti all’interno della Knoll abbracciano il genio creativo del Bauhaus e della Cranbrook Academy of Art, che era poi una interpretazione americana della stessa scuola del Bauhaus, per creare nuovi tipi di mobili e ambienti per la vita di tutti i giorni, per la casa e il posto di lavoro. L’artigianato unito con la tecnologia attraverso l’ uso del design fissa il loro punto di vista e modella i valori che vivono ancora oggi all’interno dell’azienda.

Nel 1957 Eero Saarinen progetta quella che ancora oggi risulta il prodotto di maggior successo della Knoll, ovvero la serie Tulip, composta da sedie, tavoli e tavolini con continuità tra la scocca e il basamento, convinto che “le parti inferiori di tavoli e sedie creano una confusione intricata e irritante…volendo farla finita con il caos delle gambe; volendo fare di una sedia di nuovo un’unità”. Il tavolo Tulip, più conosciuto con il nome di Saarinen, è ancora oggi il tavolo più venduto, più imitato e più desiderato dagli appassionati di design nelle sue varianti con il piano in laminato bianco o nero, oppure in marmo dai molteplici colori.

Harry Bertoia realizza invece per la Knoll una collezione di sedute, ispirate a quelle dei coniugi Eames, dove ritorna il tema della discontinuità: un supporto a cavalletto in tondino di acciaio regge una scocca in rete di tondino d’acciaio di varia foggia. La collezione Bertoia risulta essere un vero capolavoro, punto d’incontro tra il design e l’arte: una sedia leggera e trasparente, dove l’aria, che passa attraverso la rete metallica, diventa la vera protagonista del progetto.

La Knoll si distingue fin dai primi anni dall’altra celebre azienda americana di furniture design, la Herman Miller, per la scelta di un design estremamente rigoroso e razionalista e per la coraggiosa riproposizione sul mercato di alcuni arredi storici come ad esempio quelli disegnati dal Maestro Mies Van Der Rohe: la collezione Barcelon, che rimane ancora oggi una delle più note icone del design.

In seguito alla scomparsa prematura di Hans Knoll nel 1955 la moglie Florence prende le redini dell’azienda, preferendo poi lasciare la presidenza nel 1960 per ricoprire la carica di direttore artistico del dipartimento di design; il suo motto sarà per tutta la sua lunghissima vita “ Good Design is Good Business”. Florence Knoll disegna per la sua azienda alcuni elegantissimi arredi, che le vengono utili per arredare gli spazi pubblici e privati, tra i più importanti in America, per illustri clienti privati o aziende pubbliche. Tra essi si possono ricordare il divano Florence Knoll dalle forme rigorose, su struttura in acciaio cromato, i tavoli dalle forme elementari e raffinate con piani in marmo o in vetro e i contenitori, in seguito molti imitati, in legno naturale o laccato su base in acciaio cromato lucido.

In anni più recenti la Knoll si è avvalsa della collaborazione dei migliori designers internazionali contemporanei come ad esempio Frank O. Ghery, Piero Lissoni, Barber Osgerby.

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