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Wewood

Wewood

Wewood è un brand portoghese fondato nel 2010 a Granda, risultato della ricerca e sviluppo di Móveis Carlos Alfredo, storica azienda specializzata nella produzione e esportazione di mobili tradizionali in legno massiccio dal 1964: una nuova divisione rivolta design contemporaneo e a forme più sperimentali, senza dimenticare le solide radici legate alla tradizione della lavorazione del legno.

Il catalogo è composto da una parte dedicata alla casa e da un’altra per l’ufficio e il mondo del lavoro; ogni pezzo nasce dalla ispirazione e la creatività di giovani designer di talento e degli architetti, trasformando in realtà tangibile la saggezza e l’esperienza degli artigiani locali. Una piccola e giovane famiglia, che si occupa di tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione, dalla distribuzione alla vendita. In Portogallo è infatti presente, sopratutto nelle zone limitrofe alla cittadina di Granda, una grande tradizione di piccole aziende manifatturiere dedicate alla esportazione del legno massiccio, in particolare noce e rovere, e di alcuni laboratori per la realizzazione di arredi in essenza.

La Wewood crede nell’importanza della falegnameria di alta gamma con la produzione di mobili massicci al fine di promuovere la cultura e il design portoghese, ancora poco conosciuto nel resto dell’Europa, ma con grande potenzialità e una lunga storia alle spalle; Il team, composto da ragazzi molto giovani, lavora ogni giorno per creare prodotti che rappresentino valori quali la passione, la funzione, l’estetica e il know-how, che testimoniano il dna del marchio.
La dedizione presente in tutte le fasi della produzione, e la combinazione di artigianalità e alta tecnologia certificano un prodotto naturale fatto con passione e competenza.

La collezione include arredi di varia tipologia: contenitori, tavoli, sedie, divani, tutti con la struttura in legno, frutto di una accurata realizzazione artigianale unita ad un design, che evoca forme e proporzioni degli anni ‘ 50, citando apertamente alcuni protagonisti storici del mondo del design, come ad esempio il professore Carlo Scarpa, tra le più note e raffinate personalità del design italiano. A lui è infatti dedicata una credenza, dal nome omonimo, in legno di noce e rovere, con ante scorrevoli intarsiate e gambe dalla tipica linea anni ’50; la stessa credenza è disponibile anche in altre varianti più chiare e meno elaborate.

Un discorso a parte deve essere dedicato alla Smart Shelf del designer Laurindo Marta, che rappresenta uno dei pezzi più iconici dell’intera collezione: una libreria che, grazie a dei perni bloccanti brevettati, può assumere configurazioni diverse, divertendosi a modificarne la forma e le dimensioni. La stessa viene realizzata in rovere chiaro o in noce scuro.

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Vitra

Vitra

Vitra è un’azienda svizzera dedicata al miglioramento della qualità delle abitazioni, degli uffici e degli spazi pubblici attraverso il potere del design, fondata a Weil am Rhein nel 1950 da Willi Fehlbaum, proprietario di un negozio di mobili nella vicina Basilea. I suoi prodotti sono sviluppati in un processo impeccabile, di progettazione intensiva, che riunisce eccellenza ingegneristica con genio creativo di designers di fama internazionale. L’obbiettivo, fino dai primi anni ‘50, è di creare interni , mobili e accessori funzionali e stimolanti attraverso alcuni principi guida come la longevità dei materiali, la costruzione impeccabile, l’alta qualità e l’importanza dell’ estetica, come dimostrato dai grandi classici, molti ancora in produzione dal 1950.

I grandi classici americani del design sono infatti stati il punto di partenza del catalogo Vitra, grazie all’accordo già nel 1946 con l’americana Herman Miller per l’acquisto dei diritti di produrrre in Europa la vasta collezione di Charles e Ray Eames. Willi Fehlbaum rimase folgorato dai progetti dei coniugi Eames durante un viaggio in America e volle a tutti i costi produrli e proporli al mercato europeo. Capolavori come la Eames Chair, l’ Alluminium Group, la Upholstered Lounge Chair, L’Elephant Stool, le sedie in Fiberglass….iniziarono quindi ad essere conosciuti e apprezzati anche in Europa grazie a Vitra. Successivamente a questa produzione si sono aggiunte le opere di altri maestri storici del design internazionale come George Nelson, Verner Panton, Jean Prouvé e a seguire, in anni più recenti i lavori di designers e architetti contemporanei come Antonio Citterio, i fratelli Bouroullec, Mario Bellini, Ron Aram, Jasper Morrison, Alberto Meda, Philippe Starck…

Dopo un terribile incendio, che devastò l’intera fabbrica nel 1981, venne chiamato l’architetto inglese Nicholas Grimshaw per progettare il nuovo stabilimento, pronto in soli 6 mesi, al quale si affiancò nel 1986 un altro edificio dell’architetto portoghese Alvaro Siza, iniziando quello che diventerà il futuro Vitra Campus, ovvero il raggruppamento più importante in Europa e probabilmente nel mondo di architetture contemporanee in uno spazio limitato. Tra i molteplici edifici si possono ricordare il Vitra Design Museum di Frank O. Gehry del 1989, il padiglione delle Conferenze di Tadao anno del 1993, la stazione dei Vigili del Fuoco di Zaha Hadid del 1993, l’installazione nel 2003 di una stazione di benzina progettata nel 1953 da Jean Prouvé fino ai più recenti VitraHaus degli architetti di Basilea Herzog & de Meuron del 2010, la struttura Diogene di Renzo Piano del 2013 o la fabbrica dello studio giapponese SAANA del 2013. Il Vitra Campus è diventato in pochi anni una meta molto frequentata dagli appassionati di design e non solo, grazie alle visite guidate nei vari stabilimenti, alle numerose mostre ed esposizioni sul design nel suo museo e a molte iniziative correlate al mondo del design e dell’arte.

Attualmente il catalogo Vitra si divide in 2 parti. una dedicata alla casa, la Home Collection, e una dedicata al contract e all’ufficio, con molta sensibilità verso lo smart working. In queste 2 parti vengono sempre equilibrate le proposte dei Maestri del design come gli Eames, Jean Prouvé, Verner Panton… e i progetti contemporanei di designers come i fratelli Bouroullec, Hella Jongerius, Konstanto Grcic, Jasper Morrison e molti altri.

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Serge Mouille

Serge Mouille

Conosciuto a livello mondiale per il suo lavoro come progettista di apparecchi di illuminazione, Serge Mouille (1922-1988), dopo il diploma nelle arti decorative legate all’argento presso la Scuola delle Arti Applicate di Parigi, fa pratica nello studio dello scultore Gilbert La Croix e, dopo la laurea nel 1941, apre il suo studio.

Nel 1945 Mouille stesso diventa insegnante presso la Scuola delle Arti Applicate e apre un nuovo studio specializzato nella lavorazione del metallo: le sue commesse sono per lo più mancorrenti per le scale, lampadari e ornamenti per le pareti. Nel 1953 Jacques Adnet lo assume a progettare apparecchi d’illuminazione, un’arte a cui dedicherà il resto della sua vita. Durante gli anni ’50 Serge Mouille progetta grandi lampade da parete, da soffitto e da terra, con diversi bracci e forme curve, che ricordano morfologicamente un ragno. Alcuni dei suoi disegni più conosciuti del periodo sono la sua lampada “Oeil” del 1953, “Flammes” del 1954, “Saturno” del 1958. Per tutta la sua vita lavora per ottenere un estetica cinetica e scultorea che evochi un senso di movimento nello spazio, affermando che i suoi apparecchi sono “una alternativa ai modelli italiani, che iniziano a invadere il mercato nel 1950”. I suoi progetti di questi anni vengono esposti e venduti alla Steph Simon Gallery in Boulevard Saint Germain a Parigi, insieme alle opere di Isamu Noguchi, Jean Prouvé, Charlotte Perriand, Pierre Jeanneret e Le Corbusier.

Nel 1955 Serge Mouille diventa membro della Società degli Artisti delle arti Decorative e della Società Nazionale d’Arte Francese; nello stesso anno viene insignito del prestigioso premio Charles Plumet per il suo lavoro e nel 1958 riceve un diploma di onore all’Expo di Bruxelles. Verso la fine del decennio degli anni ’50 Mouille inizia , a progettare apparecchi di illuminazione istituzionali e diventa responsabile per la progettazione dell’illuminazione dell’Università di Antony, arredata da Jean Prouvé, per le scuole di Strasburgo e Marsiglia e per la cattedrale Bizerte, continuando sempre a creare lampade anche per privati e per le più famose gallerie. I suoi modelli più richiesti, da parete e da soffitto, sono quelli più grandi, a 5 e a 7 bracci, chiamati “Araigné” nei colori nero o più raramente bianco.

Negli stessi anni l’invenzione di tubi al neon ispira molto l’artista a creare una serie di lampade da terra che combinino incandescenza e fluorescenza: questi disegni, la collezione “Colonnes”, debuttano al Salone di Parigi del 1962 per il design degli interni e sono alcune delle sue opere tarde più note. Molto diversa dalle precedente collezione, la affiancano senza penalizzarla, avendo due estetiche e due tecnologie completamente diverse.

Nel 1961 Serge Mouille fonda la SCM (Société de Création de Modèles) come un modo per incoraggiare giovani ed emergenti designer di illuminazione; continua a lavorare e ad insegnare per il resto della sua vita, mostrando le sue lampade e i suoi gioielli in diverse mostre in giro per il mondo. Per la sua carriera come artista del metallo e designer riceve, verso la fine degli anni ’60 una medaglia d’onore dalla città di Parigi. Il suo laboratorio non smette mai di realizzare questi capolavori, creati dalle sapienti mani di pochi e selezionati collaboratori; alla sua morte l’atelier viene portato avanti dalla vedova e poi dagli eredi, che continuano a fabbricare la collezione originale, a mano, senza modifiche, numerando e certificando ciascun esemplare.

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PP Mobler

PP Mobler

PP Mobler è un laboratorio di falegnameria danese a conduzione familiare fondato nel 1953 e ha una forte tradizione per la lavorazione di mobili di design di alta qualità. La motivazione è da sempre l’amore per il legno. La filosofia dell’azienda è che la tecnica, l’ingegno e l’artigianato possono essere combinati nella ricerca della qualità.
Il catalogo è quasi totalmente dedicato ai progetti dell’architetto danese Hans J. Wegner, che ha avuto un lungo e importante sodalizio con questa piccola realtà manifatturiera danese; Wegner adorava fermarsi nel laboratorio di PP Mobler, dove le sue idee prendevano corpo; qui poteva toccare con mano e percepire la connessione professionale tra designer e artigiano e sentire l’orgoglio e il rispetto per l’artigianato di alta qualità. Da parte sua il designer ha sempre fornito a questo piccolo laboratorio compiti entusiasmanti e difficili, percependo sempre la richiesta intransigente di qualità e l’impegno a sperimentare il materiale.
Tra il 1960 e il 1968 molti dei prototipi di Wegner furono sviluppati presso PP Mobler prima di entrare in produzione presso altre aziende, mentre dopo il 1968 il designer cominciò a disegnare i primi modelli per la produzione di PP Mobler, evento molto importante per questo piccolo laboratorio, che iniziava ad organizzare un piccolo catalogo in proprio. Wegner continuò ancora con più libertà la sua esplorazione delle possibilità del legno in termini di forma e costruzione.
Oggi PP Mobler produce un’ampia selezione di mobili di Wegner, la maggior parte sedie, sopratutto quelle con la costruzione più complessa, che nessun altro potrebbe realizzare. Tra queste la “The Round One”, come amava chiamarla Wegner con la sua tipica modestia provinciale, è uno dei mobili danesi più famosi al mondo, riassumendo in un modo semplice e modesto l’essenza della tradizione della lavorazione del legno e della filosofia del design danese. E’ l’opera più importante di Hans. J. Wegner.
Quando Johm F. Kennedy e Richard Nixon si incontrarono nel primo dibattito elettorale televisivo del 1960, si sedettero sulla Round Chair, scelta principalmente per il suo grande confort e per la sua genuina qualità; alla fine gli americani trovarono un nome nuovo e più eloquente per questa sedia: la chiamarono, e continuano a chiamarla, semplicemente “la sedia”.
Nel catalogo di PP Mobler trovano spazio molti atri progetti di Wegner, non solo sedie, ma anche poltrone, tavoli e scrittoi, come ad esempio la Peacock Chair del 1947, la Folding chair del 1949, la Papa Bear Chair del 1951, la Rocking chair del 1984, la The Circle Chair del 1986…
Un discorso a parte va riservato alla poltrona da relax Flag Halyard Chair del 1950, uno dei rarissimi progetti di Wegner non in legno, ma con una struttura in acciaio inossidabile e 240 metri di corda a formare il sedile e lo schienale, con l’aggiunta di una pelle di montone dal pelo lungo appoggiata sopra. Pur avendo ovvie preferenze per il legno, Wegner mostra in questo progetto il suo audace e coraggioso appetito per la creazione. Con la Flag Halyard Chair il designer rende omaggio ai primi designers modernisti come Le Corbusier, Mies van der Rohe e Marcel Breuer, e dimostra di essere in grado di padroneggiare l’acciaio inossidabile con la stessa eleganza del maestro del legno. La Flag Halyard Chair rimane uno dei più alti esempi di design danese e una delle poltrone reale più desiderate al mondo.

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Pastoe

Pastoe nasce in Olanda nel 1913 a Utrecht per la realizzazione di arredi, in particolare poltrone e divani, ma già dal 1948 si concentra su contenitori in legno in chiave moderna e funzionale. La sobrietà e la ricercatezza tecnica ed estetica sono sempre state le linee guida principali in tutte le collezioni che si sono avvicendate, fino alla più recente e amatissima serie Vision: contenitori a bussolotti, componibili in una grandissima quantità di misure, possibilità e colori, con la particolarità della apertura a pressione e degli spessori a 45 gradi. Il risultato, estremamente raffinato ed elegante, è molto amato da architetti, amanti del design e progettisti per la purezza della sua estetica.

La collezione di Pastoe è quindi il risultato di un’esperienza pluriennale nello sviluppo e nella produzione di mobili di altissima qualità. Ogni giorno si investe nuovamente nella qualità, alla continua ricerca di un ulteriore perfezionamento della tecnica e di una maggiore funzionalità, senza fermarsi, fino a raggiungere il risultato desiderato.

Quando si aumenta la sostenibilità visuale e materiale, anche i minimi dettagli diventano importanti; la visibilità di una vite o la forma di una cerniera sono quindi trattati con estrema cura e attenzione. La ricerca della perfezione è, e resterà sempre, insita nella cultura dell’azienda. I mobili Pastoe vengono ancora oggi realizzati nella storica fabbrica di Utrecht, facendo attenzione a mantenere la qualità tradizionale e artigianale. Per ottenere il risultato migliore, la produzione, infatti, è ancora in gran parte manuale. Grazie a questa attenzione e preparazione, nasce un mobile impeccabile di grande valore.

Pastoe è sempre rimasta fedele al principio modulare. I sistemi di mobili attuali si prestano a realizzare credenze, mobili TV, contenitori…e si possono definire opere d’arte figurative. Il mobile non fa solo parte della parete, ma anche la parete diventa parte del mobile grazie al gioco di ombre. I mobili Pastoe lasciano spazio ad aggiunte secondo il proprio gusto e grazie alla loro forma sono facilmente combinabili con altri stili e marche.

Il collegamento con l’arte è sempre molto stretto: nello sviluppo dei suoi mobili, l’azienda coinvolge l’abilità di architetti e artisti e il loro senso della forma, l’occhio attento per il dettaglio e il gioco tra luce e spazio. Si parte dalle forme, dai volumi e dai colori, elaborandoli, per tradurre il tutto in mobili. Ciò porta a mobili che sono sia funzionali che artistici: un mobile come oggetto. Oltre alla collaborazione con architetti e artisti, la sezione di sviluppo del prodotto, sempre in prima linea, traduce i segnali provenienti dal mercato in mobili in linea con la visione progettuale di Pastoe.

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Moormann, complementi arredo moderni, interni, design

Moormann

Nils Holger Moormann in 1982, after studying law, became passionate about the world of design and decided, self-taught and far from the production logics of furniture companies, to develop furniture that showed a reduced formal language and very precise solutions in detail, synonymous with that current called “Neues Deutsches Design”.

Moormann’s main thoughts are simplicity, intelligence and innovation, which must be applied simultaneously for the well-being of society. The first goal is to analyze the needs in the light of new ways of living and working, which often and increasingly coincide within the same spaces; the second step is to identify concrete design solutions, simple, but not trivial, to solve all needs. Through this simple process, we arrive at the creation of solutions, initially dedicated to the idea of ??containing and tidying up, identifying a universal bookcase model, easy in concept and assembly, but extremely refined and elegant; a piece, like the following ones, out of fashions and trends, imbued with timelessness to become a cornerstone of design.

To achieve all this, it was necessary to identify the right place, where to work, design and produce the ideal pieces; and what better place to find the roots of this furniture if not between the raw mountain climate and the lively Nordic traditions, among the beasts of the fields and a heartfelt attention to the ecological balance? The mountain and natural place, far from the usual industrial districts and cities, has been fundamental for the creation and evolution of this philosophy. Of course, the whole project can no longer be achieved by a single person as in the beginning, but by a close-knit and convinced team, now made up of about 40 brilliant minds.

Moormann is not entirely easy to classify. It is not only Nordic design, which would resonate in a limited way, having many international designers within the team. Its aesthetics, although close to Finnish, Swedish and Danish examples, is more complex, the result of the union of impeccable technology and a careful look at attractive and sober shapes at the same time. The wood used for the whole collection is always the same, i.e. light birch from Alvarian memory, but also natural MDF, with a very ecological, but not poor effect, often combined with linoleum or laminates in absolute colors, white or black, sometimes red. The bookcase, interpreted over the decades in multiple ways and with countless variations, remains the main product of the collection, to which beds, tables, desks, containers and small accessories of great beauty and functionality have gradually been added.

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