Loading...

Tag: Jasper Morrison

Artifort

Nel 2015 Artifort ha festeggiato il suo 125° anniversario. Ogni anno le loro sedie, tavoli e divani trovano la loro strada per le case degli amanti del design di tutto il mondo. Tutto iniziò nel 1890 quando Jules Wagemans iniziò un’attività come tappezziere a Maastricht.
Artifort è sinonimo di mobili che durano una vita. In molti casi che passano attraverso le generazioni. Il segreto sta nell’uso di materiali di alta qualità e nei dipendenti qualificati. L’artigianalità dei loro tappezzieri, saldatori, falegnami e cucitrici è ad alto livello grazie a molti anni di esperienza e ad una attenta formazione dei dipendenti più giovani.

Artifort è sinonimo di design senza tempo. Design che resiste. Design che è autorevole. Da Pierre Paulin e Geoffrey Harcourt a René Holten e Patrick Norguet. Artifort significa design di alta qualità da parte dei migliori designer.

Artifort include nella sua collezione permanente molti progetti del designer francese Pierre Paulin risalenti agli anni ’60 e ’70.
Paulin, insignito della più alta onorificenza francese per le arti e definito dal Presidente francese Sarkozy “l’uomo che ha fatto del design un arte”, ha iniziato a lavorare come designer freelance per Artifort agli esordi della sua carriera professionale; questo ha segnato l’inizio di una collaborazione lunga e fruttuosa, dove il confort è sempre stato il punto di partenza costante.
Le opere del sodalizio Paulin-Artifort possono essere ammirate nei più famosi musei di tutto il mondo e continuano ad essere prodotte come esempio di design senza tempo: le poltrone Tongue, Le Chat, Ribbon, Tulip, Mushroom…sono ormai considerate dei capisaldi del design del ‘900 e opere scultoree dal grande confort.

Sito

Vitra

Vitra

Vitra è un’azienda svizzera dedicata al miglioramento della qualità delle abitazioni, degli uffici e degli spazi pubblici attraverso il potere del design, fondata a Weil am Rhein nel 1950 da Willi Fehlbaum, proprietario di un negozio di mobili nella vicina Basilea. I suoi prodotti sono sviluppati in un processo impeccabile, di progettazione intensiva, che riunisce eccellenza ingegneristica con genio creativo di designers di fama internazionale. L’obbiettivo, fino dai primi anni ‘50, è di creare interni , mobili e accessori funzionali e stimolanti attraverso alcuni principi guida come la longevità dei materiali, la costruzione impeccabile, l’alta qualità e l’importanza dell’ estetica, come dimostrato dai grandi classici, molti ancora in produzione dal 1950.

I grandi classici americani del design sono infatti stati il punto di partenza del catalogo Vitra, grazie all’accordo già nel 1946 con l’americana Herman Miller per l’acquisto dei diritti di produrrre in Europa la vasta collezione di Charles e Ray Eames. Willi Fehlbaum rimase folgorato dai progetti dei coniugi Eames durante un viaggio in America e volle a tutti i costi produrli e proporli al mercato europeo. Capolavori come la Eames Chair, l’ Alluminium Group, la Upholstered Lounge Chair, L’Elephant Stool, le sedie in Fiberglass….iniziarono quindi ad essere conosciuti e apprezzati anche in Europa grazie a Vitra. Successivamente a questa produzione si sono aggiunte le opere di altri maestri storici del design internazionale come George Nelson, Verner Panton, Jean Prouvé e a seguire, in anni più recenti i lavori di designers e architetti contemporanei come Antonio Citterio, i fratelli Bouroullec, Mario Bellini, Ron Aram, Jasper Morrison, Alberto Meda, Philippe Starck…

Dopo un terribile incendio, che devastò l’intera fabbrica nel 1981, venne chiamato l’architetto inglese Nicholas Grimshaw per progettare il nuovo stabilimento, pronto in soli 6 mesi, al quale si affiancò nel 1986 un altro edificio dell’architetto portoghese Alvaro Siza, iniziando quello che diventerà il futuro Vitra Campus, ovvero il raggruppamento più importante in Europa e probabilmente nel mondo di architetture contemporanee in uno spazio limitato. Tra i molteplici edifici si possono ricordare il Vitra Design Museum di Frank O. Gehry del 1989, il padiglione delle Conferenze di Tadao anno del 1993, la stazione dei Vigili del Fuoco di Zaha Hadid del 1993, l’installazione nel 2003 di una stazione di benzina progettata nel 1953 da Jean Prouvé fino ai più recenti VitraHaus degli architetti di Basilea Herzog & de Meuron del 2010, la struttura Diogene di Renzo Piano del 2013 o la fabbrica dello studio giapponese SAANA del 2013. Il Vitra Campus è diventato in pochi anni una meta molto frequentata dagli appassionati di design e non solo, grazie alle visite guidate nei vari stabilimenti, alle numerose mostre ed esposizioni sul design nel suo museo e a molte iniziative correlate al mondo del design e dell’arte.

Attualmente il catalogo Vitra si divide in 2 parti. una dedicata alla casa, la Home Collection, e una dedicata al contract e all’ufficio, con molta sensibilità verso lo smart working. In queste 2 parti vengono sempre equilibrate le proposte dei Maestri del design come gli Eames, Jean Prouvé, Verner Panton… e i progetti contemporanei di designers come i fratelli Bouroullec, Hella Jongerius, Konstanto Grcic, Jasper Morrison e molti altri.

Sito

Molteni&C - mobili e design, sedie, divani, tavoli, arredi

Molteni

Molteni & C viene fondata come azienda artigianale nel 1934 a Giussano in provincia di Milano (poi provincia di Monza e della Brianza), da Angelo Molteni, imprenditore brianzolo, tra i promotori del Salone Internazionale del Mobile di Milano, che vedrà la sua prima edizione nel 1961. Nel primo dopoguerra l’azienda realizza mobili partendo dal tronco e coprendo tutte le fasi produttive e a metà degli anni ’50 partecipa alla prima “Mostra Selettiva – Concorso Internazionale del Mobile” di Cantù, con un progetto dell’architetto svizzero Werner Blaser, allievo di Alvar Aalto e assistente di Ludwig Mies van der Rohe, che vince il primo premio. Il cassettone, con il giunto geometrico a tripla forcella, è il primo prototipo di mobile moderno ed è recentemente stato rimeditato in un preziosa edizione numerata e certificata.
Il 1968 è l’anno della rivoluzione: in pochi mesi, viene convertita la produzione dal classico al moderno, per realizzare mobili ben disegnati, pensati per la serie; Luca Meda, allievo della Scuola di Ulm, è l’uomo della rivoluzione, suoi i contenitori Iride presentati al Salone del Mobile nel 1968. L’anno successivo si ha la conversione completa ai mobili di design, cui segue l’acquisto delle aziende Unifor e Citterio, nel settore ufficio e, nel 1979, di Dada, azienda di mobili per la cucina. Negli anni Molteni & C diventa quindi una realtà per la produzione di mobili.
Durante direzione artistica affidata a Luca Meda, vengono chiamati a progettare per Molteni gli architetti Aldo Rossi e Afra e Tobia Scarpa; Aldo Rossi disegnerà alcuni arredi diventati ormai iconici come il divano teatro, il settimanale Carteggio e la sedia Milano, rari esempi di incursioni nel mondo del design da parte del Maestro.
Negli anni novanta comincia invece la collaborazione con alcuni designer italiani e internazionali, tra i quali Jean Nouvel, Foster and Partners, Patricia Urquiola, Rodolfo Dordoni, Hannes Wettstein.
Nel 1994 Molteni&C riceve il Compasso d’Oro alla carriera. “Tra i protagonisti della cultura italiana dell’arredamento”, recita la menzione della giuria, “ha saputo presentare un’offerta di prodotti disegnati con costante dignità, sicura qualità e ampia visione del contesto culturale”. Nello stesso anno Jean Nouvel progetta la Fondation Cartier a Parigi, Molteni attraverso Uniforo realizza tutti gli arredi: nasce così la serie Less, un’icona del design nel mondo, tavoli dalgli spessori minimi e dalle forme elementari e rigorose.
Agli inizi del 2000 Per sostenere l’espansione internazionale, Molteni&C crea la divisione Imbottiti e, in pochi anni si afferma tra i migliori produttori internazionali con i progetti di Patricia Urquiola, Ferruccio Laviani, Rodolfo Dordoni, Hannes Wettstein e Ron Gilad e molti altri.
Nel 2012 Molteni&C presenta al Salone del Mobile la Gio Ponti Collection, arredi mai prodotti in serie dal grande architetto milanese, in collaborazione con Gio Ponti Archives. La collaborazione tra Molteni e gli eredi di Gio Ponti prosegue annualmente grazie ad un accordo in esclusiva per i diritti dei progetti del Maestro.
Il Gruppo Molteni ha recentemente festeggiato 80 anni di attività con una mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, intitolata 80!Molteni. Con un allestimento curato da Jasper Morrison e il progetto grafico di Studio Cerri & Associati, prototipi e arredi di tutte le aziende del Gruppo raccontano, per la prima volta, 80 anni di esperienza, qualità e innovazione. La mostra è diventata il nucleo del Molteni Museum di Giussano.
A partire da aprile 2016 l’architetto e designer belga Vincent Van Duysen è nominato direttore creativo dei brand Molteni & C; dopo il successo della collezione di armadi Gliss Master la nuova collaborazione ha come focus il coordinamento dell’immagine e delle scelte progettuali e artistiche del gruppo.
Nata come azienda specializzata nella produzione di sistemi, oggi l’azienda produce ancora completamente in Italia un’offerta integrale per la casa, dai contenitori agli imbottiti, dalle sedie ai tavoli… affiancata da una divisione contract che realizza navi da crociera, teatri, musei, hotel, ristoranti e residenze collettive.

Sito

Flos lampade: artistiche innovative lampade creative

Flos

Da cinquant’anni Flos crea oggetti di luce e accende generazioni di sogni, nasce infatti nel 1962 a Merano per volontà di Dino Gavina, genio del design italiano e grande scopritore di talenti.
Per Flos la luce è la materia con cui esprimere nuove idee e illuminare emozioni inesplorate.
La filosofia aziendale si può riassumere in questi passaggi: “Scriviamo il futuro, leggendo il nostro passato ed esprimendo l’oggi, in una continuità di sfide concrete e scelte audaci che hanno plasmato la nostra immagine e identità. La nostra storia ci ha insegnato a mantenere vivo il fuoco della provocazione con la ricerca di nuove poetiche della funzionalità”
Seguire l’istinto permette da sempre a Flos di creare prodotti che diventano icone, inventano tipologie e fissano nuovi archetipi.
Le strade progettuali percorse sono molteplici: Identificarsi con i maestri del design, come ad esempio i fratelli Castiglioni o Gino Sarfatti, che firmano alcune delle più famose lampade di design al mondo come Arco, Taccia, Toio…, ma anche scoprire continuamente nuovi talenti. Tutte le personalità più interessanti nel mondo del design, infatti, collaborano o hanno collaborato con Flos: da Philippe Starck a Marcel Wanders, da Jasper Morrison ai fratelli Bouroullec, da Michael Anastasiades a Nendo per citarne solo alcuni. I punti di forza del brand, che lo pongono sempre all’avanguardia, sono molteplici, tra questi, elemento raro per un’azienda di design contemporaneo: avere una grande autorevolezza tecnica e tecnologica e inserirsi nella cultura di massa.
La sperimentazione ha permesso a Flos di adottare materiali rivoluzionari, come in passato il cocoon, con il quale elaborò le prime lampade dei fratelli Castiglioni, e soluzioni tecnologiche più avanzate, rappresentate oggi dall’OLED e dai materiali sostenibili.
Proprio per questi motivi inventare nuovi linguaggi intorno alla luce significa per l’azienda indicare nuove estetiche e libertà del vivere, non dimenticandosi mai, nelle lampade di ieri e di oggi, di prendere sul serio gioco e ironia.
Sulla linea sottile che divide e unisce l’arte dal design, la produzione artigianale da quella industriale, la serie limitata da quella a grande scala, il pensiero del singolo da quello collettivo: È lì che Flos è ed è li che la possiamo trovare. Il catalogo di Flos è diviso in diversi settori per assecondare tutte le esigenze riguardanti la luce: una parte decorativa, comprendente le lampade domestiche disegnate dai più noti designers, una parte tecnica, per i sistemi di illuminazione ad alta definizione tecnologica per gli spazi pubblici, ed infine una parte dedicata all’esterno per illuminare, secondo le medesime caratteristiche estetiche e tecniche, terrazzi, giardini, piscine, strade, piazze…

Sito

cappellini

Cappellini

Cappellini è una storica azienda familiare italiana di design, fondata a Carugo nel 1946 da Enrico Cappellini. Sinonimo di originalità, contemporaneità e sperimentazione, il brand Cappellini produce elementi d’arredo di qualità, mai banali e in grado di arredare ogni spazio residenziale e contract.

Nata come azienda artigianale, le collezioni si caratterizzano per la raffinata semplicità e personalità, dettata dalle grandi firme del design internazionale, scoperte proprio dal talent scout e designer aziendale Giulio Cappellini. Si parla di Jasper Morrison, Marc Newson, Tom Dixon, Marcel Wanders, i fratelli Bouroullec e Nendo, progettisti di opere come Cloud, Knotted Chair, Embryo Chair, Pylon Chair e molte altre, diventate oggi icone del brand internazionalmente riconosciute ed esposte nei più importanti musei del mondo quali ad esempio il Victoria & Albert Museum di Londra, il Moma di New York e il Centre Pompidou di Parigi.

Il talento dell’architetto Giulio Cappellini nel fiutare le nuove tendenze, capire in anticipo l’evoluzione dell’abitare e scoprire prima fra tutti nuovi designers nel panorama internazionale, ha reso la collezione Cappellini unica, variegata e cosmopolita. Nel catalogo Cappellini si possono rintracciare tutte le più significative evoluzioni del design degli ultimi 50 anni: dai progetti apparentemente irriverenti di denuncia e riflessione di Alessandro Mendini, come l’iconica poltrona Proust, fino alla poesia e leggerezza delle opere del designer giapponese Shiro Kuramata, del quale la Cappellini detiene i diritti esclusivi per tutto il mondo.
Da segnalare ancora il lungo, costante e importante sodalizio con il designer britannico Jasper Morrison, che ogni anni crea nuovi progetti per il brand con il consueto tratto minimale ed elegante che lo contraddistingue: il rapporto professionale e di amicizia tra Jasper Morrison e Giulio Cappellini risale a molti decenni fa, quando quest’ultimo decise di mettere in produzione e in catalogo il progetto della tesi di laurea di Jasper Morrison: la poltrona in metallo da esterno e da interno dalle forme sinuose e da nome poetico: Thinking man’s Chair.
La casa secondo Cappellini può essere colorata, estrosa, contemporanea, ma anche minimale, borghese e rassicurante, traducendo in modo flessibile ogni esigenza di arredamento contemporaneo, non potendosi alcun confine o limite.

Sito