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Tag: legno

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Cappellini

Cappellini è una storica azienda familiare italiana di design, fondata a Carugo nel 1946 da Enrico Cappellini. Sinonimo di originalità, contemporaneità e sperimentazione, il brand Cappellini produce elementi d’arredo di qualità, mai banali e in grado di arredare ogni spazio residenziale e contract.

Nata come azienda artigianale, le collezioni si caratterizzano per la raffinata semplicità e personalità, dettata dalle grandi firme del design internazionale, scoperte proprio dal talent scout e designer aziendale Giulio Cappellini. Si parla di Jasper Morrison, Marc Newson, Tom Dixon, Marcel Wanders, i fratelli Bouroullec e Nendo, progettisti di opere come Cloud, Knotted Chair, Embryo Chair, Pylon Chair e molte altre, diventate oggi icone del brand internazionalmente riconosciute ed esposte nei più importanti musei del mondo quali ad esempio il Victoria & Albert Museum di Londra, il Moma di New York e il Centre Pompidou di Parigi.

Il talento dell’architetto Giulio Cappellini nel fiutare le nuove tendenze, capire in anticipo l’evoluzione dell’abitare e scoprire prima fra tutti nuovi designers nel panorama internazionale, ha reso la collezione Cappellini unica, variegata e cosmopolita. Nel catalogo Cappellini si possono rintracciare tutte le più significative evoluzioni del design degli ultimi 50 anni: dai progetti apparentemente irriverenti di denuncia e riflessione di Alessandro Mendini, come l’iconica poltrona Proust, fino alla poesia e leggerezza delle opere del designer giapponese Shiro Kuramata, del quale la Cappellini detiene i diritti esclusivi per tutto il mondo.
Da segnalare ancora il lungo, costante e importante sodalizio con il designer britannico Jasper Morrison, che ogni anni crea nuovi progetti per il brand con il consueto tratto minimale ed elegante che lo contraddistingue: il rapporto professionale e di amicizia tra Jasper Morrison e Giulio Cappellini risale a molti decenni fa, quando quest’ultimo decise di mettere in produzione e in catalogo il progetto della tesi di laurea di Jasper Morrison: la poltrona in metallo da esterno e da interno dalle forme sinuose e da nome poetico: Thinking man’s Chair.
La casa secondo Cappellini può essere colorata, estrosa, contemporanea, ma anche minimale, borghese e rassicurante, traducendo in modo flessibile ogni esigenza di arredamento contemporaneo, non potendosi alcun confine o limite.

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Artek, design moderno, architettura, arte, arredamento

Artek

Artek è stata fondata nel 1935 da quattro giovani idealisti Alvar Aalto e sua moglie Aino, con Maire Gullichsen, figlia di un importante magnate finlandese del legno e suo marito Nils-Gustav Haha ricco uomo d’affari e colto collezionista; il suo nome fonda insieme i 2 elementi essenziali secondo i suoi fondatori: arte e tecnologia.
La strategia di business della società è molto chiara fin dall’inizio: ” vendere mobili e promuovere una cultura di vita moderna con l’ausilio di mostre e altri mezzi educativi”. I fondatori auspicano un nuovo tipo di ambiente per la vita di tutti i giorni, credendo fermamente in una grande sintesi delle arti e volendo fare la differenza in architettura e nel design, nonché nella pianificazione urbanistica.
Grazie a questa sofisticata ditta Alvar Aalto potè evitare l’inflazione e la massificazione dei suoi progetti, che considerava preziosi come litografie: le sue opere dovevano essere non troppo numerose, per contenere gli effetti, e non troppo limitate , per non valorizzarle in un senso troppo artistico. Tutti i lavori di Aalto vennero realizzati dalla Artek, spesso in seguito a vere e proprie esigenze, ovvero il fatto di dover arredare i suoi progetti architettonici, come nel caso della poltrona Paimio, realizzata per l’omonimo Sanatorio o lo sgabello Viipuri per l’omonima biblioteca. Aalto per i suoi progetti parte sempre dalle tecniche di costruzione degli sci da neve, prodotto molto utilizzato in Finlandia, arrivando a sfruttare oltre alla piegatura del legno con il vapore, tecnica già utilizzata da Thonet, anche l’umidità naturale del legno di betulla finlandese.
Particolarmente celebri i suoi sgabelli, che hanno subito una variazione significativa con l’avanzare del tempo: negli anni ’40 il modello era composto da 4 gambe e un sedile opposto a loro, unito con delle viti, negli anni ’50 invece i sostegni in compensato erano disegnati in modo da aprirsi superiormente a ventaglio da formare il piano del sedile (o del tavolo), come succede in natura per alcune conformazioni organiche e vegetali, senza l’ausilio di viti.
La moglie di Alvar Aalto, Aino Marsio Aalto, è stata per molti anno direttrice artistica dell’azienda, disegnando lei stessa alcuni oggetti di grande eleganza come bicchieri, vasi e piccoli accessori, ma anche tessuti grafici e dai colori assoluti bianco e nero.
Oggi Artek è rinomata per essere una delle realtà più innovative e all’avanguardia per il design moderno, con la creazione di nuovi percorsi tra design, architettura e arte. La collezione comprende mobili, illuminazione e accessori dai maestri nordici Alvar Aalto, Ilmari Tapiovaara, Tapio Wirkkala, Eero Aarnio e Yrjö Kukkapuro, ma anche collezioni contemporanee come i progetti dei fratelli Bouroullec.

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Cassina

Cassina

La Cassina è stata fondata nel 1927 a Meda, nel cuore della Brianza, dai fratelli Cesare e Umberto Cassina, inizialmente per la realizzazione delle forniture delle grandi navi da crociera, tra le quali la celebre Andrea Doria, gli interni della quale furono progettati dall’architetto Gio Ponti. Inizia quindi un storico sodalizio tra la Cassina e Gio Ponti, consolidatosi negli anni ’50, che porterà alla realizzazione di molti capolavori del design italiano, tra questi la sedia denominata “Superleggera” , dal peso di 1,66 kg, una intelligente e colta rilettura della famosa sedia Chiavarina, realizzata sulle colline liguri.
Dopo e contemporaneamente a Gio Ponti inizieranno a collaborare con la Cassina giovani e promettenti progettisti italiani, come Mario Bellini, Achille Castiglioni, Vico Magistretti, appartenenti a quella che viene riconosciuta ormai universalmente come la scuola milanese; grazie al coraggio e al fiuto di Cesare Cassina l’azienda inizia ad identificarsi come laboratorio del migliore design italiano, con un’attenta ricerca di tecnologie sempre nuove, messe a disposizione dei progettisti, e con una costante analisi dei cambiamenti degli stili di vita e dei modi di abitare.
Contemporaneamente a questa attività di ricerca e di collaborazione con designer contemporanei, la Cassina, grazie alla lungimiranza e alla perseveranza di Filippo Allison, porta avanti un discorso filologico di riesame, riscoperta e riproduzione di maestri storici del design italiano e internazionale. Nasce quindi un catalogo indipendente, denominato “I Maestri” da affiancare a quello contemporaneo, dove trovano spazio le proposte di Le Corbusier, Charlotte Perriand, Gerrit Rietveld, Frank Lloyd Wright, fino alle recenti acquisizioni degli archivi e dei diritti delle opere di Franco Albini e di Marco Zanuso. L’azienda, per portare avanti in maniera corretta e filologica questo progetto, si avvale della collaborazione delle Fondazioni preposte, ove siano state create come nel caso della Fondazione Le Corbusier, o degli eredi diretti.
In anni più recenti la Cassina ha sperimentato la collaborazione con progettisti contemporanei di varie provenienze, come il francese Philippe Starck, l’italiano Piero Lissoni o la spagnola Patricia Urquiola, mantenendo sempre quel filo conduttore della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione nel mondo dell’abitare. I progetti più recenti, dopo l’uscita di scena della famiglia Cassina, vengono affidati a direttori artistici, come l’attuale Patricia Urquiola, che tentano di dare una interpretazione del mondo Cassina, rileggendo anche alcuni classici con l’inserimento di colori e finiture nuove.
Il catalogo dedicato ai Maestri, ogni anno arricchito con nuovi progetti con il beneplacito delle Fondazioni e degli eredi, rimane l’esempio più brillante, e commercialmente vincente, di come il design storico possa sopravvivere a molti sperimentazioni talvolta non necessarie. Un esempio di questo arricchimento è il dialogo portato avanti dell’azienda con Pernette Perriand, figli di Charlotte Perriand, che ha permesso la riscoperta della figura di questa grande progettista, erroneamente messa in ombra dal maestro Le Corbusier, e di molti suoi progetti poco conosciuti dal grande pubblico.

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