Vibieffe nasce a Lissone in Brianza nel 1968 per la realizzazione di imbottiti, divani e letti, di alta qualità con un approccio sartoriale, dove ogni processo è caratterizzato da una solida tradizione e artigianalità. Il prodotto iconico per eccellenza dell’azienda è il divano trasformabile in letto, declinato in tutte le possibili variazioni estetiche, come il più famoso, lo Squadroletto, dove è possibile ottenere una completa personalizzazione attraverso la scelta dei braccioli, delle dimensioni e dei tessuti. Analogo discorso per i modelli più recenti come ad esempio Happy, Tangram, Bel Air, Gulp, Prince.
Tutti i modelli sono realizzati con la struttura in legni composti e multistrato, e progettati con la massima attenzione allo stile, alla raffinatezza, alla qualità e all’attenzione ai dettagli propria dell’Interior design made in Italy. Tutti i divani possono essere rivestiti scegliendo tra un’infinita gamma di tipologie di tessuti e pelli, particolarmente ricercati, in tutti i principali colori: pelle, cuoio, cotone, lino, lana, velluto, realizzati con lavorazione sartoriale e artigianale. L’imbottitura e i cuscini di seduta sono in poliuretano espanso ricoperto in termofalda. I cuscini di schienale sono in piuma lavata e sterilizzata mista a fibra poliestere siliconata.
I meccanismi di apertura e chiusura dei divani a letto Vibieffe utilizzano diverse tipologie di soluzioni, altamente sicure ed affidabili, sono progettati e collaudati per durare nel tempo e sono il risultato di anni di ricerca e di innovazione, di sviluppo e di utilizzo di tecnologie avanzate; i meccanismi si differenziano a seconda della tecnologia utilizzata: con cinghie elastiche, con rete elettro saldata oppure con doghe in legno per la versione ecowood secondo i differenti modelli. Il letto può essere attrezzato con il materasso a molle, oppure in poliuretano espanso, con materasso Memory foam, Waterlily o in lattice. I cuscini sono in poliuretano espanso e piuma lavata e sterilizzata mista a fibre poliestere siliconata. I materassi Vibieffe sono di alta qualità, certificati e rivestiti con tessuti antibatterici, anti-acari ed antimicotici, che assicurano igiene, elasticità, ergonomia e traspirabilità. Questa attenzione verso i meccanismi e i materassi ha reso l’azienda leader mondiale nel settore, non facile del divano trasformabile.
Altra sezione importante del catalogo Vibieffe è rappresentato dai letti imbottiti, tradizionali o più contemporanei, personalizzabili e resi unici scegliendo tra un’infinita gamma di rivestimenti in tessuto o pelle, anch’essi con lavorazioni sartoriali e rifiniture artigianali di massima qualità, che spesso riprendono antiche tradizioni italiane. I rivestimenti sono sfoderatili e lavabili. La struttura portante di tutti i letti è in acciaio, mentre le reti ortopediche sono a doghe in faggio evaporato. In alcuni modelli è prevista, a richiesta, una struttura base con cassone sottostante, apribile con sollevamento basculante oppure a sollevamento orizzontale. Tutti i meccanismi sono realizzati con materiali conformi alle normative di tutela ambientale, non tossici e non dannosi. I materassi sono certificati e disponibili in lattine Aqupur e Memory Form, in schiuma di lattice naturale, a molle oppure a molle insacchettate, rivestiti con tessuti antibatterici, anti acari ed antimicotici per assicurare igiene, ergonomia, elasticità e traspirabilità. Molti modelli dispongono a richiesta dell’esclusivo sistema Up&Down, ovvero un meccanismo regolabile che consente di collocare il materasso all’altezza alla quale si è abituati. Tra i modelli più famosi: Bel air, Soap, Open, Tangram.
M6
M6 è un progetto di Luca Montrucchio per Ferrero1947, che nasce dalla riflessione sul comportamento dei diversi materiali e di coloro che li lavorano davanti ad uno schema fisso e prestabilito.
Il fulcro del progetto è una struttura squadrata, leggera e affusolata, realizzata in tondino di ferro dal diametro di 6 mm, verniciata nera e completata da una copertura orizzontale con 2 lembi verticali, per trasformarla in sedile o appoggio.
In una seconda fase sono stati selezionati 6 diversi materiali: lana, vetro, lamiera forata, cuoio, corda di lino e legno, e affidata la struttura finita, con allegato lo schema della copertura, a 6 artigiani, esperti nel loro settore, che interpretassero lo schema preciso del designer, risolvendo anche tecnicamente i nodi fondamentali per la realizzazione del manufatto.
La selezione è stata rigorosa:
per la lana: le tessitrici olandesi di Thomas Eyck, esperte nel lavoro della lana irlandese
per il vetro: la vetreria torinese Cristal King
per la lamiera forata: il fabbro del Roero Gatto
per il cuoio: il pellettiere e sellaio pinerolese Calautti
per la corda di lino: l’antica Manifattura di passamaneria Massia
per il legno: Tesio, lo storico falegname piemontese collaboratore di Carlo Mollino
Il risultato è un oggetto ibrido, tavolino d’appoggio o seduta, declinato in tutte le diverse tipologie, da utilizzarsi singolarmente o assemblabile con infiniti abbinamenti.
Completa la collezione M6 una panca, ottenuta dalla ripetizione del modulo, con sedile in tessuti monocromatici patch, e una struttura da muro, dalle identiche proporzioni e linee, con inserti in lamiera forata nera.
M6 è disponibile da novembre nella galleria FERRERO1947 a Torino, in corso Matteotti 15 oppure on-line tramite mail.
Frank
Ferrero1947 presenta un nuovo progetto nella rassegna “Quando lo specchio ti fa bella”, basato sulla tipologia della consolle e delle sue interpretazioni completata da uno specchio dal medesimo rigore. Linee grafiche essenziali e alternarsi di diversi materiali, caratterizzano il progetto “Frank”, dove il giovane designer Luca Montrucchio ha lavorato con influenze raffinate tipiche dello stile di Jean Michel Frank in una rilettura contemporanea. Frank è anche un omaggio a Franco Curletto, che ospita la rassegna e che ha fatto della bellezza la sua filosofia di vita. Una collezione di piccoli specchi da tavolo, per vanità private, completa il progetto, traducendo in scala minore linee e rigore dell’idea primordiale. Il progetto è realizzato interamente a mano, con l’intervento di artigiani locali: ogni elemento è il frutto di un accurato lavoro manuale. Ferrero1947, con un’esperienza di quasi 70 anni nella selezione, distribuzione e vendita di arredi contemporanei, dal 2105 ha deciso di entrare nel mondo della produzione, editando una collezione che concretizza l’ideologia e lo stile acquisiti in tanti anni di attività.
Molteni
Molteni & C viene fondata come azienda artigianale nel 1934 a Giussano in provincia di Milano (poi provincia di Monza e della Brianza), da Angelo Molteni, imprenditore brianzolo, tra i promotori del Salone Internazionale del Mobile di Milano, che vedrà la sua prima edizione nel 1961. Nel primo dopoguerra l’azienda realizza mobili partendo dal tronco e coprendo tutte le fasi produttive e a metà degli anni ’50 partecipa alla prima “Mostra Selettiva – Concorso Internazionale del Mobile” di Cantù, con un progetto dell’architetto svizzero Werner Blaser, allievo di Alvar Aalto e assistente di Ludwig Mies van der Rohe, che vince il primo premio. Il cassettone, con il giunto geometrico a tripla forcella, è il primo prototipo di mobile moderno ed è recentemente stato rimeditato in un preziosa edizione numerata e certificata.
Il 1968 è l’anno della rivoluzione: in pochi mesi, viene convertita la produzione dal classico al moderno, per realizzare mobili ben disegnati, pensati per la serie; Luca Meda, allievo della Scuola di Ulm, è l’uomo della rivoluzione, suoi i contenitori Iride presentati al Salone del Mobile nel 1968. L’anno successivo si ha la conversione completa ai mobili di design, cui segue l’acquisto delle aziende Unifor e Citterio, nel settore ufficio e, nel 1979, di Dada, azienda di mobili per la cucina. Negli anni Molteni & C diventa quindi una realtà per la produzione di mobili.
Durante direzione artistica affidata a Luca Meda, vengono chiamati a progettare per Molteni gli architetti Aldo Rossi e Afra e Tobia Scarpa; Aldo Rossi disegnerà alcuni arredi diventati ormai iconici come il divano teatro, il settimanale Carteggio e la sedia Milano, rari esempi di incursioni nel mondo del design da parte del Maestro.
Negli anni novanta comincia invece la collaborazione con alcuni designer italiani e internazionali, tra i quali Jean Nouvel, Foster and Partners, Patricia Urquiola, Rodolfo Dordoni, Hannes Wettstein.
Nel 1994 Molteni&C riceve il Compasso d’Oro alla carriera. “Tra i protagonisti della cultura italiana dell’arredamento”, recita la menzione della giuria, “ha saputo presentare un’offerta di prodotti disegnati con costante dignità, sicura qualità e ampia visione del contesto culturale”. Nello stesso anno Jean Nouvel progetta la Fondation Cartier a Parigi, Molteni attraverso Uniforo realizza tutti gli arredi: nasce così la serie Less, un’icona del design nel mondo, tavoli dalgli spessori minimi e dalle forme elementari e rigorose.
Agli inizi del 2000 Per sostenere l’espansione internazionale, Molteni&C crea la divisione Imbottiti e, in pochi anni si afferma tra i migliori produttori internazionali con i progetti di Patricia Urquiola, Ferruccio Laviani, Rodolfo Dordoni, Hannes Wettstein e Ron Gilad e molti altri.
Nel 2012 Molteni&C presenta al Salone del Mobile la Gio Ponti Collection, arredi mai prodotti in serie dal grande architetto milanese, in collaborazione con Gio Ponti Archives. La collaborazione tra Molteni e gli eredi di Gio Ponti prosegue annualmente grazie ad un accordo in esclusiva per i diritti dei progetti del Maestro.
Il Gruppo Molteni ha recentemente festeggiato 80 anni di attività con una mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, intitolata 80!Molteni. Con un allestimento curato da Jasper Morrison e il progetto grafico di Studio Cerri & Associati, prototipi e arredi di tutte le aziende del Gruppo raccontano, per la prima volta, 80 anni di esperienza, qualità e innovazione. La mostra è diventata il nucleo del Molteni Museum di Giussano.
A partire da aprile 2016 l’architetto e designer belga Vincent Van Duysen è nominato direttore creativo dei brand Molteni & C; dopo il successo della collezione di armadi Gliss Master la nuova collaborazione ha come focus il coordinamento dell’immagine e delle scelte progettuali e artistiche del gruppo.
Nata come azienda specializzata nella produzione di sistemi, oggi l’azienda produce ancora completamente in Italia un’offerta integrale per la casa, dai contenitori agli imbottiti, dalle sedie ai tavoli… affiancata da una divisione contract che realizza navi da crociera, teatri, musei, hotel, ristoranti e residenze collettive.
ClassiCon
ClassiCon è un’azienda tedesca, con sede a Monaco di Baviera, che sfida il tempo, presentando un design che ha percorso i secoli senza perdere appeal e contemporaneità; il suo nome stesso è una crasi di “classico” e “contemporaneo” evidenziando fin dalle origini la sua duplicità, aspirando ad offrire pezzi di personaggi affermati che hanno fatto la storia mondiale del design dai primi del ‘900 come ad esempio Eileen Gray e Eckart Muthesius, ma anche a promuovere il design contemporaneo e presentare esempi di design nuovo dalla qualità e dalla forma avanzate, conferendogli la designazione “classica”. Il marchio è sinonimo di alta qualità, forte individualità ed estetica senza tempo, fuori dalle mode passeggere. Gli oggetti di Classicon sono pezzi senza tempo, abbinabili in qualsiasi contesto domestico o lavorativo, con una forte personalità, ma fuori dalle tendenze più fugaci del mondo del design.
Molte le collaborazioni con giovani designer internazionali, con i quali l’azienda instaura un sodalizio duraturo che procede con il passare degli anni, creando una storia progettuale legata ad ogni singolo designer. Il sodalizio più intenso e produttivo è sicuramente quello con il designer di Monaco Konstantin Grcic, che, fino dai primi progetti con l’azienda, ha incluso raffinati riferimenti all’iconico lavoro progettuale di Eileen Gray: i progetti di Konstantin Grcic, poi diventato star mondiale del design contemporaneo, so frutto di attenti ragionamenti sull’ergonomia e sul modo di vivere contemporaneo, con colte citazioni ai maestri del design in una rilettura mai banale o polverosa.
I progetti di Eileen Gray sono tutti prodotti e presenti all’interno del catalogo Classicon , che è licenziataria mondiale di Aram Design Ltd: all’inizio degli anni ’70 Eileen Gray iniziò a collaborare con il produttore Zeev Aram per sviluppare i suoi mobili e le sue lampade per la produzione in serie. Nel 1973 infine la designer firmò un contratto mondiale con Aram Design a Londra per portare tutti i suoi progetti in produzione per la prima volta. La Classicon è quindi licenziataria esclusiva di tutta la collezione Aram di Eileen Gray.
La qualità è un elemento fondamentale per l’azienda tanto che ogni pezzo viene marcato e numerato in modo indelebile e consecutivo, come testimonianza concreta e visibile dell’attenzione riportata alla produzione di ogni singolo esemplare. La firma Classicon garantisce quindi l’utilizzo nella produzione di materiali e metodi di alta qualità, con il rispetto di tutti i requisiti ecologici; il controllo di qualità della produzione è altissimo. Il logo e la numerazione progressiva offrono la garanzia che ogni edizione limitata è una replica autentica dell’originale, realizzata con il consenso dei titolari dei diritti e nel rispetto assoluto dell’originale stesso.
Alta qualità e arredi senza tempo, sono dunque i punti chiave della filosofia ClassiCon, che può vantare la presenza dei suoi elementi d’arredo in numerosi musei europei e internazionali del design.
Cappellini
Cappellini è una storica azienda familiare italiana di design, fondata a Carugo nel 1946 da Enrico Cappellini. Sinonimo di originalità, contemporaneità e sperimentazione, il brand Cappellini produce elementi d’arredo di qualità, mai banali e in grado di arredare ogni spazio residenziale e contract.
Nata come azienda artigianale, le collezioni si caratterizzano per la raffinata semplicità e personalità, dettata dalle grandi firme del design internazionale, scoperte proprio dal talent scout e designer aziendale Giulio Cappellini. Si parla di Jasper Morrison, Marc Newson, Tom Dixon, Marcel Wanders, i fratelli Bouroullec e Nendo, progettisti di opere come Cloud, Knotted Chair, Embryo Chair, Pylon Chair e molte altre, diventate oggi icone del brand internazionalmente riconosciute ed esposte nei più importanti musei del mondo quali ad esempio il Victoria & Albert Museum di Londra, il Moma di New York e il Centre Pompidou di Parigi.
Il talento dell’architetto Giulio Cappellini nel fiutare le nuove tendenze, capire in anticipo l’evoluzione dell’abitare e scoprire prima fra tutti nuovi designers nel panorama internazionale, ha reso la collezione Cappellini unica, variegata e cosmopolita. Nel catalogo Cappellini si possono rintracciare tutte le più significative evoluzioni del design degli ultimi 50 anni: dai progetti apparentemente irriverenti di denuncia e riflessione di Alessandro Mendini, come l’iconica poltrona Proust, fino alla poesia e leggerezza delle opere del designer giapponese Shiro Kuramata, del quale la Cappellini detiene i diritti esclusivi per tutto il mondo.
Da segnalare ancora il lungo, costante e importante sodalizio con il designer britannico Jasper Morrison, che ogni anni crea nuovi progetti per il brand con il consueto tratto minimale ed elegante che lo contraddistingue: il rapporto professionale e di amicizia tra Jasper Morrison e Giulio Cappellini risale a molti decenni fa, quando quest’ultimo decise di mettere in produzione e in catalogo il progetto della tesi di laurea di Jasper Morrison: la poltrona in metallo da esterno e da interno dalle forme sinuose e da nome poetico: Thinking man’s Chair.
La casa secondo Cappellini può essere colorata, estrosa, contemporanea, ma anche minimale, borghese e rassicurante, traducendo in modo flessibile ogni esigenza di arredamento contemporaneo, non potendosi alcun confine o limite.