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Tag: sedie

Living divani - Ferrero1947

Living Divani

Perfezione e armonia nelle proporzioni e sapore di lusso understated sono il segno di riconoscimento di Living Divani, azienda a conduzione familiare, che ha fatto dell’imbottito il suo trademark. Dai primi anni ‘70 a oggi, l’azienda traccia un preciso percorso, instaura un intenso dialogo con la contemporaneità e diventa uno dei punti di riferimento nel panorama del design.

Strategica è la collaborazione con Piero Lissoni, che dal 1988 nel duplice ruolo di Art Director e designer, ne orchestra lo stile unico, infondendo all’azienda la sua inconfondibile cifra progettuale fatta di discrezione e neutralità formale, leggerezza e dinamicità, con un design calibrato, essenziale, che unisce limpidezza di linee e di forme, con ergonomicità e confort.

Ad affiancare l’architetto Piero Lissoni, negli anni sono stati coinvolti sia designer dal calibro internazionale, che con l’azienda condividono il tratto e l’approccio progettuale, così come sono stati inseriti nella collezione progetti di giovani talenti giunti all’azienda attraverso un puntuale lavoro di talent scouting tra le nuove leve del design: visioni differenti che sebbene uniche nelle loro individualità, hanno lo stesso comune denominatore, il tema dell’armonia e della ‘delicatezza’ delle forme, l’elogio alla linearità, la pulizia formale, come ad esempio la collezione Family Chair di Junya Ishigam.

E’ stata così creata un’ articolata offerta di divani, poltrone, letti e complementi; un graduale processo creativo e produttivo, che ruota intorno al sistema imbottito, sia esso da indoor o outdoor, dalle forme e volumetrie discrete, intorno a cui sono proposti dei complementi dal segno più forte – sedie, poltroncine, tavoli, tavolini, librerie, contenitori e tappeti – che si adattano e definiscono ogni ambiente, da quelli più essenziali e rigorosi a quelli più eclettici e decorativi. Tra i modelli più iconici sicuramente si devono citare Extra Wall ed Extra Soft, Softwall Bed, ma anche la poltrona Frog, tutti nelle loro possibili declinazioni per interno e per esterno.

Accanto alla zona giorno si sono armoniosamente sviluppate la zona notte e l’outdoor. I letti sono il naturale sviluppo dei divani, anch’essi caratterizzati dalle forme sobrie e neutrali; tra questi da citare i modelli Chemise Bed, Extra Soft Bed, Avalon Bed… Per l’esterno invece, tessuti dedicati dal tatto preciso e solido rivestono forme già utilizzate per l’interno; una doppia funzione, che da un lato ne enfatizza la versatilità, dall’altro crea soluzioni di arredo che consentono una maggior fusione tra interno ed esterno.

La proposta di Living Divani si orienta anche al settore contract dove qualità, performance tecniche e possibilità di customizzazione fanno sì che sia possibile essere presenti a livello mondiale in diversi settori: uffici, banche, aeroporti, hotel, spazi di attesa, musei, ristoranti e showroom, sempre con chiare caratteristiche di sobrietà e raffinatezza.

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Baleri - Ferrero1947

Baleri

Baleri Italia è un marchio di design icona del XX secolo, fondato da Enrico Baleri e Marilisa Decimo nel 1984, e portato avanti con tenacia e coraggio, alla scoperta di tendenze sempre nuove e di protagonisti del design ancora sconosciuti, come ad esempio Philippe Starck; Enrico Baleri è stato il primo a intuire le grandi potenzialità del giovane designer francese e a dargli fiducia, producendo i suoi primi progetti.

Caratteristiche dell’azienda sono il riflesso degli anni della sobrietà e del rigore forma/funzione, della massima espressione di una certa idea di design, pragmatica e insieme utopica e dell’inseguimento dell’oggetto autentico, non obsolescente, non appariscente, coerente, internazionale. Oggetti e collezioni evergreen sono sempre stati firmati da grandi maestri ed esordienti del mondo del design, divenuti poi riferimenti di stile, dando vita a un universo classico-contemporaneo che oggi ritrova vitalità, produzione, comunicazione e forza commerciale. Il gallo rosso, voluto dai 2 fondatori, marchio di fabbrica Baleri Italia, è simbolo augurale di ottimismo, buon umore, fortuna. Le scelte di Enrico Baleri, colto architetto e protagonista raffinato della storia del design italiano, hanno caratterizzato per anni le scelte stilistiche e la filosofia aziendale di Baleri Italia, creando un brand unico nel panorama del design italiano e internazionale, privo di vincoli e libero di esprimersi con sperimentazioni fuori dai soliti schemi.

Tra i pezzi più iconici è doveroso citare la poltrona “Richard III” del 1985 di Philippe Starck, progettata originariamente per gli appartamenti privati dell’Eliseo del presidente della repubblica francese Francois Mitterand, che riprende la tipologia più consumata dell’arredamento borghese, ovvero la poltrona da relax imbottita, svuotandola, stilizzandola, creando un effetto oggetto come maschera in un gioco tecnologico a sorpresa. Sempre di Philippe Starck anche la sedia “ afè” Chair del 1984, progettata per il Costes di Parigi, la prima di una lunghissima serie di sedie di successo proposte dal designer francese.

Nel catalogo, molto selettivo, anche il paravento “Cartoons” del 1992 di Luigi Baroli, vincitore del Compasso d’oro nel 1994 in cartone ondulato autoportante, la poltrona “ Mama” di Denis Santachiara del 1995, accogliente e domestica, e la collezione “Tato” , ovvero i pouf e poggiapiedi Tato, Tatino e Tatone, di Enrico Baleri e Denis Santachiara, riassunto di una intelligente ironia progettuale, dalle forme generose e dai coloratissimi rivestimenti.

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Delcourt

Un approccio duraturo e singolare.
Quando appare per la prima volta nella scena del design francese, lo fa come ‘Creatore dell’anno’ alla fiera Maison et Objet. Siamo nel 1999. Christophe Delcourt è sulla trentina e mette in mostra le sue prime creazioni (oggetti e luci) con la particolarità di essere allo stesso tempo il loro designer, il loro produttore e il loro editore. Il tutto in un momento in cui la nozione “Maison d’édition” è quasi inesistente.

Questo approccio singolare, tuttavia, non è mosso da alcun tipo di ricerca mondana per l’indipendenza, ma solo dalla volontà di dare una cornice precisa e perfettamente controllata a quello che presto diventerà una vera firma. Di conseguenza, una collezione di lampade e pezzi di mobili contemporanei, disegnati in base ai materiali (legno, bronzo, metallo, ceramica, cuoio, ecc.) E secondo l’artigianato tradizionale.

I progetti del designer francese uniscono materiali grezzi e linee sobrie ed eleganti, abbondantemente ispirate dalla bellezza dei materiali naturali e dalla loro capacità di essere parte alla forma di un oggetto grazie alle loro caratteristiche capillari quali la ricchezza della materia e il colore. Il designer ha più volte ammesso che la natura è il primo elemento ispiratore e parte iniziale del suo processo di design. In effetti nel mondo naturale esistono svariate forme incredibili, che possono essere applicate al design di arredamento: forme, colori e consistenze, che possono essere combinate in infiniti modi diversi.
Il lavoro di Delcourt è una vera testimonianza del suo amore per i materiali e per la profonda devozione alla manifattura artigianale e manuale; i suoi progetti, lampade o arredi, non sono mai modaioli o frutto di rapide tendenze, ma sono oggetti eterni, senza tempo, raffinatissimi e unici, con il piacere di vederli invecchiare e la certezza che gli stessi ti accompagneranno per tutta la vita.
I suoi principali maestri da guardare costantemente come esempio e come maggiore influenza artistica sono alcune leggende del design francese come ad esempio Jean Prouvé, Pierre Chareau e Jean-Michel Frank.
Recentemente il designer ha completato il suo lavoro con una collezione specifica di tessuti, materici e dai colori neutri e naturali, da utilizzare per i suoi arredi, perfezionando ulteriormente la visione personale e raffinata del concetto di abitare e vivere i propri spazi.
Lo studio e l’atelier di Delcourt continua ad essere nel cuore del 7° arrondissement di Parigi, all’interno di un sobrio ed elegante cortile, accanto a quella che fu l’abitazione storica del maestro della couture francese Yves Saint Laurent.

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Artifort

Nel 2015 Artifort ha festeggiato il suo 125° anniversario. Ogni anno le loro sedie, tavoli e divani trovano la loro strada per le case degli amanti del design di tutto il mondo. Tutto iniziò nel 1890 quando Jules Wagemans iniziò un’attività come tappezziere a Maastricht.
Artifort è sinonimo di mobili che durano una vita. In molti casi che passano attraverso le generazioni. Il segreto sta nell’uso di materiali di alta qualità e nei dipendenti qualificati. L’artigianalità dei loro tappezzieri, saldatori, falegnami e cucitrici è ad alto livello grazie a molti anni di esperienza e ad una attenta formazione dei dipendenti più giovani.

Artifort è sinonimo di design senza tempo. Design che resiste. Design che è autorevole. Da Pierre Paulin e Geoffrey Harcourt a René Holten e Patrick Norguet. Artifort significa design di alta qualità da parte dei migliori designer.

Artifort include nella sua collezione permanente molti progetti del designer francese Pierre Paulin risalenti agli anni ’60 e ’70.
Paulin, insignito della più alta onorificenza francese per le arti e definito dal Presidente francese Sarkozy “l’uomo che ha fatto del design un arte”, ha iniziato a lavorare come designer freelance per Artifort agli esordi della sua carriera professionale; questo ha segnato l’inizio di una collaborazione lunga e fruttuosa, dove il confort è sempre stato il punto di partenza costante.
Le opere del sodalizio Paulin-Artifort possono essere ammirate nei più famosi musei di tutto il mondo e continuano ad essere prodotte come esempio di design senza tempo: le poltrone Tongue, Le Chat, Ribbon, Tulip, Mushroom…sono ormai considerate dei capisaldi del design del ‘900 e opere scultoree dal grande confort.

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Bonacina

Ci sono gesti e profumi che accompagnano ogni lavoro e quello dei Bonacina in particolare: è la loro maestria nel bagnare, piegare, asciugare e quell’aroma di paesi lontani che sprigionano le canne d’India, di Manau e di Manila. Movimenti immutati nel tempo al servizio di un design che sgorga dalla materia stessa: nulla come il giunco impone scelte precise, studiate e per questo antiche e moderne insieme. Il saper fare ed il guardare avanti che sono da sempre nel DNA della famiglia Bonacina.
A Lurago d’Erba Giovanni fece tesoro dell’arte dell’antico mestiere di canestraio e, più di un secolo fa, fondò la sua azienda Bonacina ampliando ben presto la sua produzione con poltrone, salotti ed elementi d’arredo. Il successo non tardò ad arrivare con i riconoscimenti internazionali del 1909 a Londra e a Parigi e del 1910 a Roma e commesse importanti come la fornitura per il Grand Hotel Villa d’Este a Cernobbio (Como).
Bonacina posiede un ricco archivio di disegni e prototipi custodisce con cura e passione la collaborazione fra maestri artigiani e nomi che hanno fatto la storia del design in Italia e nel mondo: Albini, Aulenti, Forges Davanzati, Gregotti, Mongiardino, Ponti, Sambonet, Travasa… una strada difficile ma coraggiosa e stimolante.
Dopo più di un secolo la Bonacina 1889 continua così a essere, in tutto il mondo, sinonimo di altissima qualità formale ed estetica.

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Azucena

Azucena

Fondato nel 1947 da Luigi Caccia Dominioni, Ignazio Gardella e Corrado Corradi Dell’Acqua. Il marchio italiano Azucena da sempre si distingue per le sue collezioni che uniscono eleganza formale, lusso , estetica pura e nitida e un’altissima manifattura.
Il brand che gli architetti decidono di chiamare Azucena dal nome della zingara dell’opera teatrale ‘Il Trovatore’, viene creato sia per raccogliere alcuni dei loro progetti di mobili da destinare all’arredo degli edifici da essi stessi disegnati sia per poter produrre singolarmente alcuni mobili facenti parte di serie di arredo da loro progettate. I tre designer iniziano quindi una ricca produzione disegnata da loro per poter sfruttare un repertorio di arredi disponibili per le case che progettano. Sono arredi, lampade e oggetti sperimentali, che utilizzano coraggiosamente materiali nuovi, accostati a quelli tradizionali in modo sorprendente e contemporaneo, unendo e spesso sovrapponendo industria e alto artigianato. Lacca, ottone cromato lucido, cristallo sono i materiali preferiti in una costante ricerca di luminosità, brillantezza, e trasparenza, che talvolta si alternano alla morbidezza del velluto o alla ricchezza della pelle.

Con Azucena prende vita una collezione unica, raffinatissima, con una serie di pezzi diventati in breve tempo iconici, caratterizzati dall’unione di materiali diversi, ma sempre ricercati, e dalla ripresa di forme stilistiche tradizionali; su tutte la poltrona Catilina, quasi un trono romano, dove ci si deve accomodare in maniera composta, concetto molto amato dall’architetto Luigi Caccia Dominioni, ma anche il tavolo Cavalletto, dalle forme sinuose e rigorose, reminiscenza dei banchi da disegno al politecnico di Milano, oppure la poltrona Chinotto, un piccolo fuori scala non senza ironia.

Le lampade hanno una posizione privilegiata all’interno della collezione Azucena: Luigi Caccia Dominioni pone particolare attenzione alla luce e agli apparecchi illuminanti, sfruttando in modo nuovo e moderno materiali e tecniche inconsuete. Ne derivano alcuni modelli di straordinaria bellezza come la celebre lampada da terra Imbuto, dal chiaro riferimento riletto in maniera sobria e colta, o come la lampada da tavolo Base ghisa, dove il nome stesso svela la scelta tecnica dell’autore, o ancora come la lampada da lettura Monachella, leggera, trasportabile grazie ad un anello all’estremità dell’asta, concepita dall’architetto Caccia Dominioni non casualmente, ma ispirandosi al copricapo delle monache di un convento milanese, che stava realizzando.

Nel 2018, il marchio Azucena è stato acquisito da B&B Italia, che lo ha voluto preservare e rilanciare, in una visione attiva dell’heritage italiano, lo storico brand ritorna sul mercato con una serie di “classici moderni” disegnati dall’architetto Luigi Caccia Dominioni a partire dalla fine degli anni 40. Sedie, divani, tavoli e lampade che hanno scritto la storia del design made in Italy e che tornano oggi come testimonianza di classe e qualità.

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Fratelli campana

Fratelli Campana

Humberto (1953) e Fernando (1961) Campana sono nati a Brotas, una città a 250 chilometri da São Paulo, con un’ economia basata sull’ agricoltura, trovandosi in una regione con abbondanti risorse naturali. Fino al loro trasferimento a São Paulo per iniziare i loro studi universitari, entrambi i fratelli vivevano in famiglia, Il padre era un ingegnere agronomo e la madre un’ insegnante di scuola elementare, in una casa senza pavimento e con un vasto cortile circondato da alberi da frutta e ruscelli che scorrevano verso le cascate nella regione di Brotas.

Humberto si è laureato in giurisprudenza, ma non appena presa la laurea ha ufficialmente iniziato a perseguire quello che era stato il suo principale interesse da quando era un bambino: le infinite possibilità dell’arte artigiana. Negli anni ottanta ha aperto un piccolo studio di prodotti artigianali.

Laureato in architettura, Fernando era interessato alla ricerca di metodi alternativi nella produzione del design, appassionandosi per Le Corbusier e la potenza comunicativa e la sintesi lineare di Oscar Niemeyer così come per la realizzazione di oggetti in piccola scala. Dopo la laurea ha collaborato alla XVII edizione della Biennale d’ Arte a São Paulo., fino a quando alla fine del 1983, Humberto gli ha chiesto di aiutarlo per la consegna di un grosso ordine. Da quel momento, sono diventati tra le più celebrate figure del design contemporaneo.

Sono riconosciuti per i loro contributi alla lettura non convenzionale di nuovi oggetti insieme ad un fattivo apporto per un cambiamento della vita quotidiana. La prima mostra dei Campana è stata allestita nel 1989 alla Nucleon Galery di São Paulo; la collezione di sedie in ferro è stata chiamata ‘ Desconfortáveis’ , una ricca selezione di pezzi unici che parlano di un aspetto artistico, l’ errore e la poesia presente nel disagio.

Dagli anni ’90 in poi hanno portato il loro tratto eclettico e unico, molto riconoscibile, in giro per il mondo, partendo sempre dalle loro radici, dalle tradizioni del loro paese e dell’artigianato locale. Si sono recati nelle favelas per scoprire le tecniche apparentemente casuali di stratificazione architettonica e si sono avventurati nella giungla amazzonica per creare oggetti dai colori caleidiscopici con i materiali più diversi: resine, pelli riciclate, rami e fibre naturali. Tra i loro molteplici successi, realizzati dallo Studio Campana o, in edizione limitata, dalla italiana Edra, si possono citare: la poltroncina Favela, il divanetto Corallo, le poltrone Anemome e Sushi, il tavolo Brasilia…

Nel 2009, dieci anni dopo la mostra che li ha lanciati, i Fratelli Campana sono stati scelti dal Vitra Design Museum, in Germania, per la celebrazione dei dieci anni dalla sua fondazione. Humberto e Fernando Campana sono stati insigniti con lo Special Prize al Museu da Casa Brasileira , nel 2001, e nominati Designer of the Year, dal Design Miami nel 2008.

Molteni&C - mobili e design, sedie, divani, tavoli, arredi

Molteni

Molteni & C viene fondata come azienda artigianale nel 1934 a Giussano in provincia di Milano (poi provincia di Monza e della Brianza), da Angelo Molteni, imprenditore brianzolo, tra i promotori del Salone Internazionale del Mobile di Milano, che vedrà la sua prima edizione nel 1961. Nel primo dopoguerra l’azienda realizza mobili partendo dal tronco e coprendo tutte le fasi produttive e a metà degli anni ’50 partecipa alla prima “Mostra Selettiva – Concorso Internazionale del Mobile” di Cantù, con un progetto dell’architetto svizzero Werner Blaser, allievo di Alvar Aalto e assistente di Ludwig Mies van der Rohe, che vince il primo premio. Il cassettone, con il giunto geometrico a tripla forcella, è il primo prototipo di mobile moderno ed è recentemente stato rimeditato in un preziosa edizione numerata e certificata.
Il 1968 è l’anno della rivoluzione: in pochi mesi, viene convertita la produzione dal classico al moderno, per realizzare mobili ben disegnati, pensati per la serie; Luca Meda, allievo della Scuola di Ulm, è l’uomo della rivoluzione, suoi i contenitori Iride presentati al Salone del Mobile nel 1968. L’anno successivo si ha la conversione completa ai mobili di design, cui segue l’acquisto delle aziende Unifor e Citterio, nel settore ufficio e, nel 1979, di Dada, azienda di mobili per la cucina. Negli anni Molteni & C diventa quindi una realtà per la produzione di mobili.
Durante direzione artistica affidata a Luca Meda, vengono chiamati a progettare per Molteni gli architetti Aldo Rossi e Afra e Tobia Scarpa; Aldo Rossi disegnerà alcuni arredi diventati ormai iconici come il divano teatro, il settimanale Carteggio e la sedia Milano, rari esempi di incursioni nel mondo del design da parte del Maestro.
Negli anni novanta comincia invece la collaborazione con alcuni designer italiani e internazionali, tra i quali Jean Nouvel, Foster and Partners, Patricia Urquiola, Rodolfo Dordoni, Hannes Wettstein.
Nel 1994 Molteni&C riceve il Compasso d’Oro alla carriera. “Tra i protagonisti della cultura italiana dell’arredamento”, recita la menzione della giuria, “ha saputo presentare un’offerta di prodotti disegnati con costante dignità, sicura qualità e ampia visione del contesto culturale”. Nello stesso anno Jean Nouvel progetta la Fondation Cartier a Parigi, Molteni attraverso Uniforo realizza tutti gli arredi: nasce così la serie Less, un’icona del design nel mondo, tavoli dalgli spessori minimi e dalle forme elementari e rigorose.
Agli inizi del 2000 Per sostenere l’espansione internazionale, Molteni&C crea la divisione Imbottiti e, in pochi anni si afferma tra i migliori produttori internazionali con i progetti di Patricia Urquiola, Ferruccio Laviani, Rodolfo Dordoni, Hannes Wettstein e Ron Gilad e molti altri.
Nel 2012 Molteni&C presenta al Salone del Mobile la Gio Ponti Collection, arredi mai prodotti in serie dal grande architetto milanese, in collaborazione con Gio Ponti Archives. La collaborazione tra Molteni e gli eredi di Gio Ponti prosegue annualmente grazie ad un accordo in esclusiva per i diritti dei progetti del Maestro.
Il Gruppo Molteni ha recentemente festeggiato 80 anni di attività con una mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, intitolata 80!Molteni. Con un allestimento curato da Jasper Morrison e il progetto grafico di Studio Cerri & Associati, prototipi e arredi di tutte le aziende del Gruppo raccontano, per la prima volta, 80 anni di esperienza, qualità e innovazione. La mostra è diventata il nucleo del Molteni Museum di Giussano.
A partire da aprile 2016 l’architetto e designer belga Vincent Van Duysen è nominato direttore creativo dei brand Molteni & C; dopo il successo della collezione di armadi Gliss Master la nuova collaborazione ha come focus il coordinamento dell’immagine e delle scelte progettuali e artistiche del gruppo.
Nata come azienda specializzata nella produzione di sistemi, oggi l’azienda produce ancora completamente in Italia un’offerta integrale per la casa, dai contenitori agli imbottiti, dalle sedie ai tavoli… affiancata da una divisione contract che realizza navi da crociera, teatri, musei, hotel, ristoranti e residenze collettive.

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carl hansen & son

Carl Hansen

Carl Hansen, azienda danese nata nel 1908, è stata una delle prime realtà industriali a credere nella complicità tra artigianato e produzione seriale. Oggi come un tempo, producono sedute, divani, librerie e tavoli di legno ispirati al design d’epoca.

Artigianato può essere un sacco di cose. Per noi, è tutto ed è stato così fin dal 1908, quando Carl Hansen ha fondato la sua azienda a Odense, in Danimarca. Carl Hansen ha fondato la sua azienda su una forte convinzione: eccezionale maestria e la produzione in serie razionale potrebbe andare mano nella mano per fornire ai clienti mobili di alta qualità  ad un prezzo ragionevole. Oggi, continuiamo a costruire su questo semplice ma forte idea. Uniamo le tecniche di lavorazione del legno tradizionali con le ultime tecnologie per la produzione di mobili di durare value.

La maggior parte dei mobili che producono oggi è stato progettato da importanti architetti danesi nel 1930 e fino al 1960, ma il progetto, la visione e l’artigianato dietro ogni mobile è ancora rilevante oggi come lo era allora. Se non ancora di più oggi. Questo è il motivo per cui il nostro impegno a lavorare con i migliori materiali e le migliori designer ha e sarà  sempre fondamentale per Carl Hansen & Son. A Carl Hansen & Son, sentono una grande responsabilità  di mantenere  questa idea sostenibile in vista della produzione di mobili con una lunga vita, fatti di legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e trattati in un modo che sia più delicata possibile per l’ambiente. I nostri artigiani qualificati continuano a lavorare con lo stesso orgoglio e la dedizione, ed è questa passione che ci aiuta a mantenere la stessa elevata qualità  in ogni pezzo di arredamento che lascia la nostra fabbrica in Gelsted. Dietro ogni mobile sta visione, un’attenta riflessione e sapienza artigianale. Ecco perchè diciamo che ogni pezzo viene fornito con una storia. E ci auguriamo che goderselo lo renda una parte anche della tua.

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cappellini

Cappellini

Cappellini è una storica azienda familiare italiana di design, fondata a Carugo nel 1946 da Enrico Cappellini. Sinonimo di originalità, contemporaneità e sperimentazione, il brand Cappellini produce elementi d’arredo di qualità, mai banali e in grado di arredare ogni spazio residenziale e contract.

Nata come azienda artigianale, le collezioni si caratterizzano per la raffinata semplicità e personalità, dettata dalle grandi firme del design internazionale, scoperte proprio dal talent scout e designer aziendale Giulio Cappellini. Si parla di Jasper Morrison, Marc Newson, Tom Dixon, Marcel Wanders, i fratelli Bouroullec e Nendo, progettisti di opere come Cloud, Knotted Chair, Embryo Chair, Pylon Chair e molte altre, diventate oggi icone del brand internazionalmente riconosciute ed esposte nei più importanti musei del mondo quali ad esempio il Victoria & Albert Museum di Londra, il Moma di New York e il Centre Pompidou di Parigi.

Il talento dell’architetto Giulio Cappellini nel fiutare le nuove tendenze, capire in anticipo l’evoluzione dell’abitare e scoprire prima fra tutti nuovi designers nel panorama internazionale, ha reso la collezione Cappellini unica, variegata e cosmopolita. Nel catalogo Cappellini si possono rintracciare tutte le più significative evoluzioni del design degli ultimi 50 anni: dai progetti apparentemente irriverenti di denuncia e riflessione di Alessandro Mendini, come l’iconica poltrona Proust, fino alla poesia e leggerezza delle opere del designer giapponese Shiro Kuramata, del quale la Cappellini detiene i diritti esclusivi per tutto il mondo.
Da segnalare ancora il lungo, costante e importante sodalizio con il designer britannico Jasper Morrison, che ogni anni crea nuovi progetti per il brand con il consueto tratto minimale ed elegante che lo contraddistingue: il rapporto professionale e di amicizia tra Jasper Morrison e Giulio Cappellini risale a molti decenni fa, quando quest’ultimo decise di mettere in produzione e in catalogo il progetto della tesi di laurea di Jasper Morrison: la poltrona in metallo da esterno e da interno dalle forme sinuose e da nome poetico: Thinking man’s Chair.
La casa secondo Cappellini può essere colorata, estrosa, contemporanea, ma anche minimale, borghese e rassicurante, traducendo in modo flessibile ogni esigenza di arredamento contemporaneo, non potendosi alcun confine o limite.

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